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Linfomi: fattori di rischio e prevenzione

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Che cos’è un fattore di rischio?

Si tratta, secondo la definizione di Wikipedia, di “una specifica condizione statisticamente associata ad una malattia e che pertanto si ritiene possa concorrere alla sua patogenesi.”

È bene precisare fin da subito che non vi è una relazione diretta di causa-effetto tra fattore di rischio e linfoma (o malattia in generale).

In altri termini, la presenza di un fattore di rischio non determina automaticamente l’insorgenza della malattia, ma piuttosto un aumento del rischio di contrarla.

In generale rientrano nella definizione di “fattore di rischio” alcuni agenti o stili di vita delle persone tra i quali:

– l’alimentazione
– il fumo e le droghe
– il consumo di alcool
– virus e batteri
– le radiazioni
– gli agenti inquinanti

Ma quali sono, nello specifico, i fattori di rischio che possono determinare la comparsa del linfoma?

Purtroppo, le cause dei linfomi non sono ancora del tutto note. È possibile, tuttavia, affermare che l’alterazione del sistema immunitario, la presenza di alcune patologie virali, l’esposizione a sostanze chimiche, inquinanti o a radiazioni sono alla base di quelle mutazioni del DNA che portano all’insorgenza della malattia.

Un recente studio pubblicato su Cancer Research ha ipotizzato una correlazione tra la composizione del microbiota umano (ovvero, l’insieme di microorganismi presenti nell’apparato digerente umano) e l’insorgenza di alcune tipologie di linfoma.

Tale ricerca è ancora nella fase iniziale: difficile, dunque, dire se tale correlazione sarà confermata.

Ciò che, però, con le conoscenze attuali, è possibile affermare è che alcune infezioni del tubo digerente facilitano l’insorgenza del linfoma. È il caso, ad esempio, delle infezioni da Helicobacter Pylori (HP), per quanto riguarda i linfomi marginali dello stomaco, o del virus dell’epatite C, per alcuni sottotipi molto particolari.

Al momento, invece, per i linfomi, diversamente da quanto avviene per altre tipologie di tumori, non è possibile annoverare tra i fattori di rischio l’ereditarietà familiare.

Sebbene, infatti, è ipotizzabile che alcuni soggetti possano avere una maggiore predisposizione ereditaria all’insorgere della malattia è anche vero che le mutazioni all’origine dei linfomi non interessano le cellule germinali (quelle coinvolte nel trasferimento del proprio materiale genetico alla prole) e quindi non sono ereditarie.

L’insorgenza dei linfomi non è prevenibile: è possibile al più limitare l’esposizione ai pochi fattori di rischio noti e ai fattori di rischio comuni alle diverse tipologie di tumori (ad esempio sovrappeso o obesità), oltre che, naturalmente, avere uno stile di vita sano.

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