Giovedì 12 maggio si celebra la Giornata Internazionale dell’Infermiere istituita nel 1965 dal Consiglio Internazionali degli Infermieri (International Council of Nurses – ICN) nel giorno dell’anniversario di nascita di Florence Nightingale, infermiera britannica considerata la fondatrice della moderna assistenza infermieristica. La giornata ha lo scopo di valorizzare il contributo degli infermieri nella società.
Con lo stesso obiettivo è nata lo scorso anno la Commissione Gruppo Infermieri GiFIL della Fondazione Italiana Linfomi, che lavora per realizzare programmi organizzativi assistenziali e contribuire alla proposta di protocolli di ricerca a stretto contatto con i medici.
Quest’anno la Giornata si lega allo slogan “Il talento degli infermieri – Arte e Scienza in evoluzione“.
L’Infermiera Giuliana Nepoti, Responsabile della Commissione Gruppo Infermieri GiFIL, dichiara:
“La nostra professione è realizzata come un’arte che richiede una totale devozione e dedizione al malato e alla sua famiglia in tutto il percorso proprio come un artista che si dedica con cura e attenzione alla propria opera. Non c’è arte senza talento, il talento è un dono che non può essere insegnato. Il talento dell’Infermiere riguarda il saper prendersi cura di ogni bisogno del paziente fragile su molteplici aspetti non solo di natura clinica, ma in particolare di natura psicologica. La disciplina infermieristica la consideriamo una scienza in quanto oggetto di apprendimento o di insegnamento all’interno della quale l’Infermiere sostiene, indirizza, guida, valuta e assume decisioni in autonomia, con il suo sapere, con la finalità di ripristinare l’equilibrio fra la malattia e recupero della salute. Questa scienza in continua evoluzione deve ancora esplicitarsi per consentire agli Infermieri di affermarsi in ogni ambito. In particolare vorrei assistere a un pieno consolidamento di tutte le sfaccettature delle arti infermieristiche rafforzando la bella citazione della fondatrice della Giornata Internazionale, l’Infermiere Florence Nightingale: È una delle belle arti, anzi la più bella delle arti“