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Linfoma indolente associato a virus dell’epatite C trattato con successo nello studio FIL_BArT pubblicato sul Journal of Clinical Oncology

Un altro successo per la Fondazione, che incassa una prestigiosa pubblicazione sul Journal of Clinical Oncology, la più importante rivista di oncologia a livello internazionale.

Lo studio in questione è il FIL_BArT, coordinato dal Prof. Luca Arcaini dell’Ematologia della Policlinico San Matteo di Pavia, Università di Pavia e pubblicato a primo nome dal Dott. Michele Merli dell’Ematologia di Varese.

Lo studio BarT

La ricerca ha valutato l’impiego dei nuovi regimi di terapia antivirale interferon-free (farmaci ad azione antivirale diretta appropriati secondo il genotipo virale) come terapia di prima linea nei pazienti affetti da linfomi non-Hodgkin indolente e infezione attiva da virus dell’epatite C (HCV). I pazienti dovevano avere malattia misurabile e non avere necessità di un trattamento immunochemioterapico urgente.

Gli obiettivi principali dello studio erano la valutazione della risposta virologica (eradicazione dell’infezione da HCV), il tasso di risposte globali del linfoma (ORR) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS). Tra il 2016 e il 2019 sono stati coinvolti complessivamente 40 pazienti in 13 centri FIL, la maggior parte dei quali (27) era affetta da linfoma della zona marginale (extranodale, nodale o splenico).

I pazienti sono stati trattati esclusivamente con terapia antivirale con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta (DAA) contro il virus HCV: come atteso, l’infezione virale è stata definitivamente eradicata nella totalità dei pazienti, senza eventi avversi significativi. Tuttavia, l’aspetto più rilevante dello studio è stata la dimostrazione che il 45% dei pazienti, in seguito all’eradicazione del virus, ha ottenuto anche una risposta a livello del linfoma, nel 20% dei casi in maniera completa, e che queste risposte si mantengono a lungo nel tempo, nel 90% dei casi per oltre 3 anni.

Nel complesso, lo studio ha dimostrato per la prima volta in modo prospettico l’importanza di eliminare tempestivamente con i nuovi farmaci antivirali il virus HCV nei pazienti con linfoma indolente HCV-positivi, dal momento che il linfoma può andare incontro a regressione una volta eliminata l’infezione virale.

Complessivamente questi dati sono rilevanti perché costituiscono la prima conferma in uno studio prospettico dell’efficacia dei nuovi farmaci ad azione antivirale diretta nei pazienti affetti da linfoma indolente HCV-positivo, oltre che nell’eradicazione dell’infezione virale, soprattutto nell’indurre una risposta duratura a livello del linfoma in una percentuale rilevante di pazienti.

I risultati dello studio BarT dimostrano, pertanto, che tale terapia è da considerarsi come standard in questo peculiare setting di pazienti.

La pubblicazione scientifica è disponibile a questo link.

 

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